venerdì 24 gennaio 2014

GABBIANI, PRIGIONI E INFERNI DANTESCHI

La scrittura è così.
Incostante. Ci sono mesi in cui non vedi l'ombra di una pubblicazione, nemmeno un racconto piccolo piccolo, e mesi in cui si accavallano cento cose. Ecco, questo gennao 2014 è un mese del secondo tipo.
Le uscite sono tre, e mi andava di condividerle con voi.

Partiamo dalla prima, la più importante.
Sul Giallo Mondadori di questo mese mi trovate, in appendice, con il racconto Il canto dei gabbiani, menzione speciale e 2° classificato al Gran Giallo Città di Cattolica 2013. Si tratta di un racconto molto particolare, pieno zeppo di citazioni (da Richard Bach a Stephen King, da Batman a Hitchcock), nel quale la ferocia di un tradimento si sposa con i deliri interiori del protagonista, i suoi ricordi tormentati e, ovviamente, i gabbiani.
Potete trovarlo in tutte le edicole e anche in ebook.

Nel frattempo, eccovi un piccolo assaggio...

IL CANTO DEI GABBIANI 
Il mare. 
Mentre risucchia l’onda, sembra un bambino che tira su la coperta. Poi la lascia andare, e l’acqua prorompe in un moto continuo, inarrestabile, fino al frangente che si corica sulla battigia. L’aria è fresca, il vento deposita sulla spiaggia odore di alghe e di sale. Sembra che il mondo si sia fermato. Che abbia smesso di correre, finalmente.

Il ristorante si chiama “La Sirena”.

La prima volta che ho incontrato il gabbiano, era un venerdì di maggio.
Alle tre del pomeriggio un’afa inaspettata già appesantiva l’aria. Stavo pulendo il pesce e preparando i secondi di mare per la cena. Quando mi sono affacciato alla finestra per una boccata d’aria, l’ho visto.


Volteggiava con l’eleganza di chi è parte della natura. Le ali aperte a tagliare il vento, la testa sempre rivolta in avanti. Disegnava i simboli dell’infinito sopra il mare immoto. Ogni tanto cambiava direzione con una sterzata secca, improvvisa.

È sceso a terra in una caduta soffice, imperiale. Si è fermato sulla sabbia, le ali in posizione di riposo, gli occhietti piccoli rivolti verso di me. Aveva una macchia nera sulla fronte.

Mi ha fissato.
(...)

Passiamo alla seconda pubblicazione. 
Finalmente è in libreria l'antologia Horror Storytelling, che raccoglie i migliori racconti del concorso omonimo, indetto dalla Watson Edizioni. Tra questi, potete trovare il mio Il nono cerchio, un racconto che ho scritto parecchio tempo fa. Ambientato tra il nostro mondo e quello infernale, la storia parla di un viaggio allucinante che il protagonista è costretto a compiere nel nono cerchio dantesco, allo scopo di porre riparo a un errore che si è verificato nello smistamento delle anime.

Anche questo libro potete trovarlo più o meno dappertutto. Se volete dare un'occhiata al catagolo della Watson, vi consiglio di fare un giro su questa pagina.


Il terzo e ultimo racconto di questo mese è Il pozzetto di Cagliostro.
Giuseppe Balsamo, conte di Cagliostro, è stato uno dei personaggi più misteriosi e controversi dell'Italia del XVIII secolo. Esoterista, scienziato e imbroglione, entrò ben presto in conflitto con la Chiesa Cattolica dell'epoca. Condannato alla prigione nella fortezza di San Leo, morì il 26 agosto 1795. O almeno questo è quello che si dice. Sì, perché le voci che girano intorno a un personaggio così contorto non sono mai del tutto vere. Molti dubbi permangono, tuttora, sulla data precisa e sulle modalità della sua morte.
Io ho provato a dare la mia versione dei fatti.
Che sia la verità o pura invenzione narrativa, nessuno può dirlo.

Potete trovare il racconto nell'antologia Horror Polidori (Nero Press Edizioni).
Come potrete leggere dall'elenco degli autori finalisti del concorso omonimo, mi sento davvero in ottima compagnia.

Per adesso è tutto.
Spero di aggiornare questo blog con maggiore frequenza, ma so già che non ci riuscirò. Ormai dovreste averci fatto l'abitudine.